7 maggio 2018

Animals ovvero quando il PET sostituisce il tassidermista

E' una bella iniziativa, quella organizzata in collaborazione con il WWF e ospitata dal Centro Commerciale di Roma Est. Perché, parliamoci chiaro, è ovvio che preferisco portare le mie bimbe al mare o in qualunque altro posto all'aria aperta, ma quando la primavera dimentica di essere tale e ci regala una serie continua e ininterrotta di giornate di merda, ben vengano queste iniziative.

"Animals" è un progetto dedicato ai bambini che prevede l'installazione di ben 144 animali (l'aquila non pervenuta e spero non se la siano rubata dato che il cartello c'era) di peluche realizzati dal PET riciclato, a grandezza naturale. Si trovano in giro per il centro commerciale in oasi recintate che rappresentano l'habitat in cui vivono. Scopo dell'iniziativa, infatti, è proprio quella di coinvolgere i visitatori al rispetto delle specie a rischio e alla tutela dei loro habitat.
Fino al 13 maggio sarà ospitata dal CC Roma Est, poi farà tappa presso il CC Gran Sasso di Teramo dal 15 al 28 ottobre e infine dal 5 al 18 novembre al CC I Gigli a Campi Bisenzio (Firenze).
Ovviamente i bambini adorano questi meravigliosi peluches e cercano di accarezzarli entusiasti. Ad ogni modo consiglio di metterne alcuni in sicurezza: oggi una bambina stava tirando il collo (!?) a un cobra... lo so, non tutti accolgono il messaggio di pace. 


E' incredibile come ogni nuova situazione possa insegnarci qualcosa; ad esempio, alla tenera età di 38 anni ho scoperto quant'è grosso il rinoceronte e che la Pulce quando vede una mucca non capisce più niente.

Il CC Roma Est sembra fatto apposta per le famiglie: tanti spazi con giostre e giochi per bimbi, area allattamento al piano 0 e isole sparse con scaldapappa e scaldabiberon; ci sono persino dei distributori di bavaglini usa e getta.
Comunque non preoccupatevi, ho preso nota della piccola strangolatrice di cobra... non sia mai diventi una bracconiera...

Per maggiori informazioni: INIZIATIVE WW - ANIMALS



25 aprile 2018

Il Parco Cinque Sensi ovvero... la libertà!


E' grazie al nido che frequenta Elettra che abbiamo conosciuto questo posto davvero unico. Protetto da un bosco, accanto alla stazione ferroviaria di Vitorchiano (Viterbo), si snoda un percorso speciale, un posto dove è possibile tornare un po' alle origini e abbandonare, per qualche ora, la modernità.

Il Parco dei Cinque Sensi è un'esperienza unica, piena di un fascino paradossalmente trasgressivo, un luogo selvaggio dove divertirsi e imparare a comunicare anche col proprio corpo in un modo nuovo, o meglio, dimenticato. 
I passeggini devono essere parcheggiati all'inizio del cammino, dopo una salita su sterrato. Sebbene possa essere vissuto anche da bimbi che stanno imparando a camminare, consiglio la visita a coloro che già hanno un buon equilibrio perché portare il proprio bimbo in braccio diventa piuttosto faticoso. Ve lo dico io che l'ho fatto assieme a mio marito e alla fine parlavamo in aramaico. Magari voi siete fortunati ad avere un bimbo normopeso, ma per quelli come noi che stanno crescendo dei vitelli, ecco, vi avverto che è decisamente impegnativo.

La vera particolarità di questo parco è che bisogna camminare a piedi scalzi, lasciando le scarpe all'inizio dell'itinerario. 

Lungo il percorso sono diverse le esperienze "tattili" da provare: dalla cenere al fango, dai sassi all'argilla espansa. Ogni tanto qualche piccola tappa per indovinare cosa si nasconde in alcune casette di legno posizionate sul tragitto, utilizzando solo il tatto o l'olfatto. 

Quello che più mi ha colpito è vedere come bimbi così piccoli, di due o tre anni, possano essere già così abituati alle scarpe da trovare fastidioso, o persino spaventoso, il contatto diretto col terreno. Impariamo presto a dimenticare queste sensazioni. Toccare con i piedi l'erba o la sabbia è una forma di conoscenza, un'esperienza che arricchisce le nostre capacità sensoriali, sopratutto per i più piccoli. 
Sarà che io con le scarpe ho sempre avuto un rapporto di amore/odio; amo i tacchi ma al tempo stesso adoro camminare scalza e butto via le scarpe non appena possibile.

Un'altra cosa che si può fare al Parco dei Cinque Sensi è imparare a cucinare il pane su dei bastoncini e pranzare su tavoli in legno muniti di panche, con tanto di barbecue e acqua corrente a disposizione. Noi ci siamo portati un pranzo al sacco e l'abbiamo consumato dopo aver terminato il nostro itinerario. In realtà, una triste storia narra che fui l'unica a non prevedere il pranzo per la mia famiglia mentre tutte le mamme avevano delle fantastiche borsette termiche colorate e litri di acqua. Io invece andavo in giro con una busta della spesa del supermercato di fronte al nido, dov'ero corsa (letteralmente) a comprare pizza e prosciutto cotto... ma questa è un'altra storia, ahimè...

Consiglio vivamente questa gita, è bello passare una giornata diversa approfittando della bella stagione! 

Padre e figlia... dettaglio 💕








21 giugno 2017

Tutti al mare!

Ebbene sì, alla fine siamo riusciti ad andare anche noi un weekend al mare! Evviva evviva!


Ovviamente, l'immagine che avevo del mare PRIMA, è ben diversa da quella che ho ORA.
Innanzitutto, perché non avrei mai messo piede sulla spiaggia prima delle 10:00. E già alle dieci mi sembrava di aver fatto l'alzataccia, figuriamoci alle 8:30.
Due ore dopo già ci allontanavamo dalla spiaggia, praticamente quando tutto il mondo arrivava a frotte. Nel pomeriggio invece, siamo arrivati intorno alle 16:30/17 fino a quando si stava bene. Almeno l'orario di dipartita è rimasto lo stesso, tranne per il fatto che invece di una bottiglia di birra, ho tenuto in mano frutta fresca, bicchiere d'acqua e yogurt #ugualeuguale.
A parte tutto scopri molte cose del mare la mattina presto. Innanzitutto che il mare c'è; non è che lo mettono verso le nove e mezza. E poi l'acqua è meravigliosa; se avessi avuto una tuta spaziale sarebbe stato bellissimo fare il bagno, ma dato che l'acqua era a 3 gradi ho deciso solo di immergere i piedi e valutarne l'amputazione in seguito.
Per lo stesso motivo la Pulcetta è stata immersa in una provvidenziale piscinetta acquistata dai miei suoceri, solo dopo che l'acqua si fosse scaldata ben bene sotto il sole. Ovviamente voleva restare dentro anche quando le piccole dita dei piedi somigliavano alla carta crespa. Iniziano da subito queste storie, eh?
Ogni due per tre cospargevo mia figlia di protezione 50+ per bimbi, dopo averla munita di bandana. La mia pediatra consiglia di far stare i bimbi piccoli in mutandine di cotone. Resta solo sperare che non abbia particolari necessità durante quel lasso di tempo...
Ad ogni modo, se può essere utile, ecco cos'ho trovato necessario portare in spiaggia:
- la crema solare. Io del sole non mi fido e voglio che mia figlia sia ben protetta. Quindi tanta crema solare e spalmatela ogni 2 ore al massimo! Certo... a starci più di 2 ore consecutive!
- Una borsa termica dove mettere acqua, frutta e yogurt
- Un cappellino o bandana. La Pulce non sopporta molto la bandana anche se le sta troppo bene!!!
- Pannolini per il bagnetto in acqua (io ho gli Huggies ma si possono trovare anche da Decathlon).
- Salviette per pulire il ciuccio in caso ne faccia uso.
- un paio di cambi.
- dei sacchetti dove buttare i pannolini usati e dove mettere i vestiti bagnati o sporchi.
- un paio di asciugamani/accappatoi.
- Se avete un frugoletto piccolo come la Pulce, una piscinetta è l'ideale dato che il mare è freddo la mattina ed è ancora presto.
- Secchiello, paletta, pupazzetti di gomma... insomma giochi!
Infine, se potete, mettete anche un paio di nonni!
Si divertono tutti e ci si rilassa meglio!
Senza birra... non esageriamo.




13 giugno 2017

Una tranquilla domenica all'Ikea

Domenica scorsa a Roma facevano circa settemila gradi, così abbiamo avuto la fantastica idea di passare il pomeriggio all'Ikea. Noi e altri mille romani.
Appena arrivati siamo andati a pranzo, perché è sempre bene sottolineare le priorità nella vita. Polpettine svedesi con calce di patate per noi e un vasetto di frutta bio per la Pulce. Tra l'altro la Pulce inizia a odiare la frutta in purea, omogenizzati, succhetti e vellutate varie. Lei vuole la frutta vera e la vuole mordere. Che poi se le assaggi quelle cose lì, lo senti che hanno tutte lo stesso sapore e darle torto è abdicare al supremo voto che hai fatto nel momento in cui è nata: mai mentirle. Quindi, dopo scene imbarazzanti sul lancio di cucchiaini e papere di gomma, abbiamo desistito.
Vorrei invece inchinarmi all'immenso acume dell'ideatore di Antilop. 15€ per un seggiolone con vassoio incluso è veramente una genialata. Talmente intelligente da sentirti un'idiota quando guardi l'astronave che hai acquistato, quella che su carta ha ottocento funzioni, ma usate tutti i giorni: 2. #cometibuttoisoldi. L'unico neo sono le gambe larghe, su cui inciampo il 92% delle volte quando vado da mia madre; perché lei che è saggia Antilop l'ha comprato. Oppure desiderava solo trovare un modo creativo per sbarazzarsi di qualche parente.
Finito il pasto ci siamo avventurati nella zona espositiva ma, purtroppo, sono stata privata del  divertimento che mi porta a fare quei 30 km: entrare in quelle piccole case da 35/40/55 mq, guardarmi intorno e ripetere incredula: " 'sti cavolo di svedesi...". Ahimè, tutta la sezione era in allestimento.
Almeno la parte dei salotti era visibile, con tanto di coppie e famiglie sedute a chiacchierare del più e del meno. Alcuni ci stanno prioprio le mezze giornate. Gli uomini hanno per la maggior parte lo sguardo vitreo, credo sia la consapevolezza che è solo l'inizio del negozio e che manca ancora tutta la parte "mercato" al piano sottostante, quella in cui trovi sempre qualcosa da comprare e poi arrivi spossato alla cassa con una fila imbarazzante e ti chiedi se l'unico oggetto che hai preso, il levapelucchi che si sta facendo le vasche nella sacca gialla afferrata nell'impeto dell'entusiasmo iniziale, valga tutta quella fila. Beh, io qui mi sento di espormi e affermare un concetto piuttosto "forte": l'unico articolo che merita la coda infinita di persone è la scatola con le bustine di plastica a chiusura ermetica di due dimensioni. Quella che si trova nel 99% di case. So che non sono l'unica ad averle usate come sacchetti cambio in ospedale per la nascita del proprio pargolo. Da allora devo sempre averli in casa, vado in astinenza se stanno per terminare e li spargo in ogni dove.
Verso la fine del percorso, arrivati nella parte dedicata ai bimbi, mi chino felice a guardare la Pulce e mi accorgo che sta dormendo come un sasso. E mi rendo conto che Ikea può avere due effetti opposti: o ti trasforma in una maniaca di shopping che acquista per lo più cose inutili, oppure ti stende. Io a quale categoria appartengo? Vi dico solo che sono uscita sventolando con soddisfazione 4 stampi per ghiaccioli a forma di calippo...

8 giugno 2017

Metti un weekend lungo a Lione...

Ve lo dico subito così ci togliamo il dente: viaggiare con un neonato durante l'ultima parte dello svezzamento è un delirio organizzativo. Sarà che io non sono mai stata un asso nella pianificazione. Ma dei nostri problemi tecnici magari ve ne parlerò in un altro post.
Vorrei raccontarvi di Lione e dei suoi abitanti. Ho una collega/amica lionese e già potevo immaginarmi la gentilezza e la socievolezza di questa popolazione. In effetti, a tratti eravamo un po' turbati: una signora ci ha pedinato in metro per guardare meglio la Pulce e dirci stupita che era la prima volta che vedeva un bimbo somigliare sia alla mamma che al papà (vaglielo a dire tu poi che è femmina...).
Il viaggio è anche piuttosto economico. Ai tempi della scelta eravamo indecisi fra Copenaghen e Lione e per quest'ultima volo e hotel costavano circa la metà! Inoltre Lione è servita, fra le varie compagnie, da Hop! e Vueling e gli orari non sono affatto indecenti. Noi abbiamo volato con Vueling e ci siamo trovati piuttosto bene, a parte l'assistente di volo che si stava dimenticando la cinta aggiuntiva per la Pulce...
Per quanto riguarda l'hotel abbiamo alloggiato presso l'Hotel Silky sulla Prêsque-Ile e il soggiorno è stato molto piacevole. Non ha grandi spazi ma ha numerosi servizi gratuiti per gli ospiti: bottigliette d'acqua, caffè, ombrelli e un aperitivo/degustazione di vini ogni sera! Inoltre la colazione è molto buona. Aggiungo che nella piccola saletta della colazione hanno solo un seggiolone, quindi se avete la sfortuna di alloggiare con un altra famiglia che ha un bimbo piccolo, dovete sperare di non avere gli stessi orari. Per quanto riguarda il lettino da campeggio, il nostro era molto pulito, peccato il materasso fosse inesistente (di quelli sottili che si piegano in tre parti) e il fondo molto duro. Meno male che la Pulce è nuova di zecca perché se ci avessi dormito io, lì dentro, dovevate ancora scrostarmi dal fondo.
Lione è una città che si gira in due/tre giorni anche con un nanetto al seguito. Certo, noi siamo un po' adrenalinici ma anche assumendo un ritmo "normale"si possono vedere molte cose. Tenete presente, nel caso abbiate manie di shopping compulsivo dell'ultim'ora come la sottoscritta, che la domenica i negozi sono chiusi. Sì, anche in centro, perché i francesi rispettano i giorni di riposo.
A parte il complesso gioco del "trova l'ascensore per scendere sulla giusta banchina della metro" e del "mica tutti gli ascensori ti portano alla banchina quindi ti devi accollare il passeggino per le scale", generalmente tutto funziona bene.
Ma veniamo a noi.
Il Musée des Confluences non è solamente una struttura incredibilmente moderna, è anche un grande spazio espositivo che ospita una mostra permanente molto interessante, dall'origine della vita fino a riflessioni sull'aldilà, con tanto di scheletri di dinosauri, frammenti di stelle e animali imbalsamati. La Pulce è impazzita e ha deliziato tutti i presenti con i suoi gridolini di felicità.
L'Insitut Lumière si trova in un meraviglioso palazzo (costruito dal padre dei fratelli Lumière) dove fa molto caldo e non c'è ascensore per salire al secondo piano. Ma da amante del cinema la tappa è d'obbligo, così come la visita all'hangar del primo film dei Lumière, ora complesso di sale cinematografiche e luogo di premières. Tra l'altro si trova proprio accanto all'Institut.
La Basilica di Fourvière che domina tutta la città e la Cattedrale di Saint Jean sono due diversissimi esempi di architettura da vedere. Dalla terrazza della Basilica si ha un'ampia vista della città. 
Vista dalla terrazza della Basilica di Fourvière


Sulla collina di Fourvière, inoltre, si può visitare la zona archeologica gallo-romana dove nacque Lugdunum, il primo agglomerato della futura città. Purtroppo col passeggino è un'impresa piuttosto ardua, quindi consiglio di munirsi di fascia/marsupio. Inoltre proprio qui, per tutto giugno e luglio, qui viene organizzato ogni anno un bellissimo festival, "Les nuits de Fourvière", con numerosi spettacoli.
Una passeggiata è d'obbligo nella Vieux Lion con le sue botteghe su Rue de Boeuf e qualche tipico traboule aperto al pubblico (da scoprire!).
Infine, il mio preferito, il parco de la Tête d'or. E' un posto magnifico, sia dal punto di vista botanico che faunistico: hanno un vero e proprio zoo gratuito interno tra cui scimmie, giraffe, zebre, cerbiatti... tutto bellissimo peccato che non abbiamo trovato una toilette in cui sia presente un fasciatoio. Tra l'altro mia figlia ha la capacità di evacuare "delicatamente" nei momenti topici... ad ogni modo ci siamo buttati sul prato e ci siamo sentiti molto europei.
Fine momento trash.
Che poi è incredibile come cada ogni inibizione sociale quando hai un figlio...
Okay, ora è finito davvero.
Insomma gente, se avete un weekend libero e qualche soldino (ma non troppi) andate visitare questa bellissima città francese.
A la prochaine!










30 maggio 2017

Sermoneta, fra scorci e caffè al bar...

E' vero, qui gioco "in casa". Mio marito è originario di Latina dunque ho avuto l'occasione e la fortuna di poter scoprire meglio questo territorio.
Sermoneta è una piccola perla medievale, premiata con bandiera arancione, verso i Monti Lepini. Poiché si trova a un'altezza di circa 240m ha una bellissima vista sull'agro pontino fino al mare; se il cielo è terso poi, vi sarà possibile vedere le isole di Palmarola, Ponza e Zannone sulla sinistra e un profilo di Roma sulla destra; riconoscerete la coltre di inquinamento non preoccupatevi.
Non nego che l'idea di sposarci lì ci sfiorò per un momento, sopratutto dopo aver visto la Cattedrale di Santa Maria Assunta con il suo magnifico campanile romanico. Poi pensammo che le "vecchie" e coloro che indossano  sporadicamente i tacchi non sarebbero mai riuscite ad arrivare fin lassù senza lasciare sui sampietrini almeno una rotula, un femore o un'ulna, così abbiamo cambiato destinazione.
Visitare il paese con il passeggino è possibile ma, trattandosi di un luogo arroccato, sarebbe preferibile utilizzare un marsupio o una fascia.
Noi abbiamo furbescamente optato per il passeggino, avevate dubbi?

Da vedere, oltre alla Cattedrale già menzionata, il bellissimo giardino degli aranci poco distante, meta di servizi fotografici nuziali perché ha un panorama di una bellezza imbarazzante.



Una visita la merita anche il Castello Caetani, il biglietto di ingresso costa 8€ e spero per voi che abbiate un passeggino ultraleggero. Come tutti i castelli che si rispettino, anche questo ospita un fantasma, quello di un bambino vittima di morte violenta... Noi preferiamo raccontarvi che il castello è stato uno dei set cinematografici di "Non ci resta che piangere": più divertente, no?


Infine, in caso decidiate di prendere un caffè presso il bar principale del paese, sappiate che non c'è il fasciatoio e che nel bagno troverete il seguente messaggio:

Non dite che non vi avevo avvertito!

25 maggio 2017

Parti? Si ma il documento?

Cittadini romani, che disastro!
Mi scuso in anticipo con coloro che non provengono dalla città eterna(mente in crisi) ma confido nella loro comprensione. Inoltre posso vantarmi di svolgere un servizio sociale: il fatto di sciorinare l'orrore della burocrazia romana potrà far sembrare tutti gli altri dei posti meravigliosi; tipo la Svezia.

Tutto è cominciato dalla necessità di ottenere la carta d'identità per la Pulce. Per fissare gli appuntamenti in Municipio c'è la favolosa applicazione "TuPassi". Bel nome, di un'originalità unica, ci dev'essere una delle menti dell'ESA dietro.
Bene, se ti serve una carta d'identità, caro mio concittadino, pensa a muoverti per tempo.
Perché l'appuntamento, ad oggi 25 maggio, te lo danno ad agosto. E non puoi andare in Municipio. O meglio, puoi andare, sei libero di farlo (ne conosco molti che amano fare giri inutili), ma sappi che non servirà a nulla. Perché lì troverai un magnifico terminale che replica quello che ti ha già mostrato l'applicazione.
Aggiungo che ormai è disponibile solo la carta d'identità elettronica che non viene più consegnata a vista, bensì va ritirata dopo 6 giorni (...sicuri...?).
A Potenza la carta elettronica la fanno da anni e te la danno a vista.
Così, tanto per dire.


Per le urgenze, tipo noi con biglietti aerei per un volo quasi imminente, devi recarti dal responsabile del servizio, fare un'ora e mezza di coda e probabilmente - se il/la tipo/a è sessualmente appagato e non hai Saturno contro - uscirai con la tua bella, porosa, accecante carta d'identità cartacea.

Ovviamente, la fila in Municipio ti offre infiniti e inenarrabili spunti antropologici. In fila avevamo un tizio con una stampella che aveva un tono di 130 decibel, uno derubato che sembrava il ladro di se stesso, una signora che con la scusa di metterci 3 secondi ci ha messo 30 minuti (piuttosto comune), un'altra famiglia come noi che già dopo 10 minuti si era rotta le palle di stare in fila e fomentava la folla sull'inettitudine del personale comunale e, infine, uno che parlando al telefono col suo amico nascosto in chissà quale ufficio, ha aperto di getto tutte le porte degli uffici... senza poi richiuderle, ovviamente.

Il mio Municipio (e quello della Pulce) si trova in un bellissimo parco. E' un ex manicomio. Ho la ferma convinzione che si siano dimenticati qualche degente in giro.

 

Ma non voglio lasciarvi senza una buona notizia. Il Comune è obbligato a rilasciarvi il documento per le emergenze e Fiumicino ha un ufficio anagrafico, presso le partenza del T3, dall'esilarante nome Carte d'identità "al volo" (proseguiamo sulla scia degli scienziati).
Quindi, presentando il biglietto aereo il giorno della partenza, avrete l'agognato documento.
Il sangue freddo, però, è d'obbligo.



Animals ovvero quando il PET sostituisce il tassidermista

E' una bella iniziativa, quella organizzata in collaborazione con il WWF e ospitata dal Centro Commerciale di Roma Est. Perché, parliamo...